Evoluzione dell’elefante
La storia evolutiva dell’elefante
Gli elefanti sono animali enormi, con un passato interessante tutto da scoprire.
Non sempre sono stati così grandi e così robusti, non sempre hanno avuto proboscide e zanne ricurve.
Vediamo insieme in questo articolo da dove parte la loro storia evolutiva, e cosa li ha portati ad essere così maestosi e con questa forma particolare.
L’evoluzione dei proboscidati, inizia nelle foreste tropicali circa 30 milioni di anni fa, con forme di dimensioni simili ai maiali come Moeritherium.
The Phosphatherium
Si tratta di un piccolo erbivoro tozzo, grosso come un maiale, comparso in Africa circa 60 milioni di anni fa. Classificato dai paleontologi come il primo proboscidato, il phosphatherium sembrava e si comportava più come un ippopotamo pigmeo che come un elefante.
Sempre in Africa, circa 30 milioni di anni fa, come abbiamo già detto poco fa, si sviluppò Moeritherium, che visse immerso, nella maggior parte del tempo, in paludi e tra i boschi dell’Africa settentrionale. Il Moeritherium, sfoggiava un labbro superiore e un muso flessibili, oltre a canini estesi che possono essere considerati come zanne rudimentali.
Un altro proboscidato nord-africano, ritrovato in Egitto, è il Palaeomastodon: un possibile antenato che condurrà nel Pleistocene al Mastodonte. Alto da 1 a 2 metri, poteva arrivare circa a due tonnellate, con zanne e proboscide più corte rispetto agli odierni elefanti.
Forme intermedie tra gli elefanti ed i Gomphoteriidae, compaiono circa 20000000 di anni fa. Uno degli esemplari è Stegolophodon, vissuto in Africa tra Miocene e Pleistocene: caratterizzato da un numero superiore di molari, più allungati rispetto alle specie precedenti.
Il genere Stegodon, viene ritrovato anche in Asia: le dimensioni erano differenti rispetto a quelle africane che arrivavano ad un’altezza di 3 metri e una lunghezza di 5 metri.
L’aspetto doveva essere molto simile a quello degli attuali elefanti poiché le zanne inferiori erano molto ridotte o del tutto assenti.
Gomphoteriidae
Questo gruppo di proboscidati antichi, è vissuto dal tardo Oligocene all’Olocene, in tutti i continenti tranne l’Australia e l’Antartide.
Vengono spesso inclusi nel gruppo “artificiale” dei mastodonti ma in realtà non è così. I gomfoteri si sviluppano probabilmente da Palaeomastodon, e comprendevano proboscidati dalla taglia paragonabile a quella degli elefanti attuali. Gruppo ben diversificato, alcuni studiosi ritengono che alcune forme, ad esempio Platybelodon costituissero altre famiglie a sè, chiamati infatti proboscidati dalle zanne a spatola.
Ciò che caratterizza i gomfoteri e li rende specie a parte rispetto agli elefanti è la presenza di quattro zanne invece di due inferiori.
Poco distante dai gomfoteri troviamo i deinoteri, altra linea evolutiva dei proboscidati (il cui nome significa mammifero terribile). Probabilmente si differenziano all’inizio della catena evolutiva dei proboscidati: apparso durante il Miocene, aveva il corpo più corto rispetto agli odierni elefanti e zanne ricurve inferiori che gli donavano un aspetto terribile.
Forme intermedie tra gli elefanti ed i Gomphoteriidae, compaiono circa 20000000 di anni fa. Uno degli esemplari è Stegolophodon, vissuto in Africa tra Miocene e Pleistocene: caratterizzato da un numero superiore di molari, più allungati rispetto alle specie precedenti.
Il genere Stegodon, viene ritrovato anche in Asia: le dimensioni erano differenti rispetto a quelle africane che arrivavano ad un’altezza di 3 metri e una lunghezza di 5 metri.
L’aspetto doveva essere molto simile a quello degli attuali elefanti poiché le zanne inferiori erano molto ridotte o del tutto assenti.
Mammuthus e Mastodonti
I mammuthus, proboscidati famosissimi che vengono presi ad esempio per spiegare il concetto di animale estinto, sono animali parenti stretti degli elefanti, appartenenti alla famiglia degli Elephantidae, vissuti durante il periodo iconico conosciuto come era glaciale.
In termini scientifici si può dire che questi animali comprassero nel Pliocene, circa 4.8 milioni di anni fa, in Africa, si estinse circa 4000 anni fa.
Nonostante l’origine africana, i Mammuthus sono più assomiglianti ai moderni elefanti asiatici rispetto a quelli africani: probabilmente l’antenato comune si separò tra i 7 e i 6 milioni di anni fa.
La loro migrazione verso l’europa diede origine al Mammuthus meridionalis che si diffuse in Europa ed Asia e arrivò fino in Nord America. Con il peggiorare delle condizioni climatiche comparve una nuova specie il Mammuthus trogontherii il “mammut delle steppe” – adattato ad una dieta a base di erbe coriacee e ad un clima tipici della steppa – il quale diede origine al Mammut lanoso o Mammuthus primigenius.
Molto spesso viene confuso con il mastodonte, o Mammuthus americanum, che comparse in Nord America tra Pliocene e Pleistocene e si estinse circa 10000 anni fa: appartenente alla famiglia dei Mammutidae, il nome proviene dalla forma dei molari arrotondati assomiglianti ad una mammella (dente mammella = Mastodon)