Il sito di Dolni Vestonice
Oggi parliamo di un sito preistorico importante per lo studio degli abitati e della cultura gravettiana. Si tratta di Dolni Vestonice, situato sulle colline di Pavlov (Moravia).
Quello che viene conosciuto come Dolni Vestonice, è situato all’interno di un gruppo di accampamenti frequentati, nel Paleolitico superiore, da cacciatori di mammuth gravettiani.
I siti riconosciuti sono: Pavlov II, Pavlov I, Dolni Vestonice I, Dolni Vestonice III e Dolni Vestonice II.
L’accampamento di Pavlov ha messo in luce nove abitazioni disposte irregolarmente nell’abitato e numerosi focolari all’interno e all’esterno di esse. Ammassi di ossa di mammmut ritrovati in diversi punti dell’abitato vengono interpretati come deposti di materali da costruzione o combustile per accendere il fuoco.
Qui parleremo in particolare di Dolni Vestonice I, che si trovava in un’ottima posizione per la caccia. Qui vengono ritrovati, in sede di scavo, numerosi focolari all’aperto, il che suggerisce che gli animali fossero intrappolati e spinti nelle gole con l’aiuto del fuoco.
Di tutti i siti, distanti alcune centinaia di metri l’uno dall’altro, solo Dolni Vestonice I e Pavlov I vengono ritenuti residenziali, mentre gli altri sono soprannominati siti satellite.
Dolni Vestonice
Dolni Vestonice fu frequentato attorno a 26000 anni fa, mentre Pavlov tra 25000 e 24000.
L’accampamento di Dolni è formato da quattro capanne, una delle quali con cinque focolari, e da molte strutture secondarie. Secondo l’ipotesi di B.Klima, l’accampamento poteva ospitare da 100 a 150 persone.
Oltre la zona paludosa dove era situato l’abitato, si trovava una grande fossa, contenente un ammasso di ossa di mammut; l’area dell’abitato e la fossa erano racchiuse da un recinto.
Circa cinquanta metri a monte dell’abitato, fu messa in luce una quinta capanna, più piccola: questa era associata ad un forno per la cottura di statuette d’argilla; essa era protetta per metà della sua circonferenza da un terrapieno di circa 1 metro, sul quale poggiava la copertura.
Dato i ritrovamenti di numerose statuette d’argilla e di oggetti ornamentali, si ipotizza che questa capanna fosse riservata a qualcuno che rivestiva un ruolo particolare (sciamano).
Qui a Dolni Vestonice, si trova una delle più antiche rappresentanze di argilla cotta per la creazione di statuette antropomorfe e zoomorfe. Si tratta di statuette raffiguranti vari tipi di animali: cavalli, leoni, civette, mammut ed anche figure femminili del tipo detto “ceneri”. L’argilla veniva mescolata a polvere di carbone e grasso animale e, una volta modellata, cotta in forni dei quali si sono ritrovati i resti sopra descritti.
A Dolni Vestonice I è stata ritrovata una sepoltura multipla che rappresenta il reperto d’eccezione: si tratta di una inumazione contemporanea di tre individui deposti uno accanto all’altro con oggetti ornamentali.
Il volto di Dolni Vestonice
Volto diventato celebre per la sua bellezza, è stata scolpita nell’avorio, ma purtroppo al momento del ritrovamento, è stata ritrovata spezzata in due, in mezzo ad altri manufatti bruciati in uno strato di cenere.
Grazie ad indagini effettuate nel 2004 si è scoperto, su questa scultura, un’impronta riconducibile ad un bambino e gli studiosi ipotizzano che sia lui l’artista.