Tecniche di scheggiatura
Si specifica che le immagini qui utilizzate sono state scansionate da dispense universitarie dell’Università degli studi di Ferrara dell’A.A. 2003/2004
COSA SONO LE TECNICHE DI SCHEGGIATURA
Con il termine tecnica di scheggiatura si intende definire quale materia prima viene utilizzata per la scheggiatura e il modo in cui questo viene utilizzato.
Cosa viene studiato?
- metodo di applicazione della forza (percussione diretta, percussione indiretta, pressione);
- natura e morfologia degli utensili utilizzati per la scheggiatura (pietra dura o tenera, legno, corna di cervidi, ecc);
- gesto e posizione del corpo, modo in cui l’artigiano paleolitico tiene il blocco da scheggiare tra le mani, ecc.
Per capire quale percussore e quale tecnica di scheggiatura è stata utilizzata, si parte a studiare i caratteri morfologici delle schegge.
Nello specifico, bisogna controllare:
- posizione del punto d’impatto del percussore;
- superficie del punto di contatto del percussore sul nucleo;
- morfologia del cono incipiente creatosi in seguito all’impatto del percussore;
- morfologia della faccia ventrale della scheggia (bulbo, labbro, strie radiali, ondulazioni);
- angolo di débitage.
QUALI SONO LE TECNICHE DI SCHEGGIATURA?
Nel corso della preistoria si sono susseguite diverse tecniche di scheggiatura. Vengono riconosciute:
-
- percussione diretta
- percussione indiretta
- percussione su incudine
- percussione bipolare
- pressione
PERCUSSIONE DIRETTA AL PERCUSSORE DURO
La percussione diretta viene effettuata colpendo la materia prima da scheggiare con un percussore che può essere di materia dure, tenera o organica. Vediamo nel dettaglio le tre tecniche
Percussione diretta al percussore duro
Si tratta della prima tecnica di scheggiatura adottata dall’uomo primitivo. Il percussore duro è rappresentato da un ciottolo in pietra di forma ovoidale che può pesare da alcune centinaia di grammi fino ad alcuni chili.
La percussione diretta al percussore duro viene definita come uno choc diretto di un percussore duro, in posizione più o meno arretrata, sul bordo di un piano di percussione caratterizzato da un angolo generalmente inferiore ai 90°.
Questa tecnica è molto semplice se utilizzata per il distacco di alcune schegge a partire da un blocco di materia prima (chopper, ottenimento di schegge per raschiatoi, grattatoi, ecc); diventa più complessa quando si desideri ottenere una serie ricorrente di schegge a morfologia predeterminata (come per il metodo Levallois).
Questa tecnica non viene mai abbandonata nel corso di tutta la preistoria: è indispensabile per la preparazione di un blocco che poi verrà scheggiato con altre tecniche ed è l’unica che permette di ottenere schegge di grandi dimensioni.
Percussione diretta al percussore organico
Tecnica comparsa circa un milione di anni fa durante il periodo Acheuleano, utilizzata per il façonnage e la rifinitura dei bifacciali (amigdale); tecnica che diventa poi più frequente durante il Paleolitico superiore per il débitage laminare.
Tramite un percussore organico (palco di cervidi) è possibile staccare schegge di dimensioni grandi e sottili così da semplificare il problema della precisione dell’impatto.
Il suo utilizzo, però, avviene successivamente alla preparazione sistematica del bordo lavorando tramite intensa abrasione, così da poter avere un contatto con il percussore organico (molto più tenero della pietra).
Percussione diretta alla pietra tenera
Questa tecnica viene riconosciuta per il periodo del Castelperoniano nel Paleolitico superiore.
Molto simile alla percussione diretta organica, come dimostrato dalla sperimentazione che dimostra come i prodotti presentino delle caratteristiche simili.
La tecnica si è sviluppata per la produzione di piccole lame leggere e rettilinee.
PERCUSSIONE INDIRETTA
La percussione indiretta appare durante il Mesolitico recente per il débitage laminare.
Viene chiamata indiretta poichè tra il blocco da scheggiare e il percussore vi è un utensile intermediario che riceve il colpo dal percussore. Questo utensile viene chiamato punch (scalpello) o chasse-lame ed è rappresentato da un pezzo di materia dura animale.
Questa tecnica offre un nuovo grado di libertà per quel che riguarda il controllo dei parametri dinamici: la lunghezza e la curvatura del chasse-lame sono adattate al modulo dei prodotti ricercati.
PERCUSSIONE SU INCUDINE
Tecnica riconosciuta nel periodo Clactoniano (circa 800000 anni fa) che sfrutta un’incudine naturale come un grosso blocco di pietra inglobato nella terra. Il blocco deve essere solido perchè esso deve dare il colpo per lo stacco della scheggia.
Quindi in questa tecnica il blocco di materia prima viene battuto direttamente su un’altra pietra.
PERCUSSIONE BIPOLARE
Tecnica abbastanza antica, riconosciuta anche nel sito di Gran Dolina datato a 800000 anni fa.
Questa tecnica prevede l’utilizzo di un’incudine, sempre rappresentata da un grosso masso incastrato nella terra, ma, un altro colpo viene dato da un’altra estremità.
Infatti, con questa tecnica, il blocco di materia prima è in mezzo tra incudine e percussore, ricevendo quindi due colpi: uno è il colpo dato dal percussore, l’altro è il contraccolpo ricevuto dall’incudine.
PRESSIONE
L’utilizzo della pressione permette inoltre un lavoro molto preciso e delicato, riducendo notevolmente il rischio di fatturazione del pezzo durante la lavorazione.
Questa tecnica si sviluppa a partire dal Paleolitico superiore, e viene utilizzata sia per il débitage di piccole lamelle sia per il ritocco di alcuni utensili.
Con l’aiuto di una bacchetta in corno di cervide o in osso, eventualmente immanicata, è possibile staccare delle piccole schegge di ritocco o lamelle (in seguito attaccate su punte di propulsori alfine di infliggere alla selvaggina ferite più sanguinolente).